La Luce interiore – incontro di arte terapia in presenza e online – Dom 23 ottobre 2022
15 Ottobre 2022Devozione e preghiera – Incontri di pittura di Natale
2 Novembre 2022Dobbiamo ammetterlo, è difficile guardare i nostri mostri, bisogna essere pronti. Ce li abbiamo tutti, e siamo sempre più bravi a vederli negli altri che in noi. Questo mostri sono le nostre parti in ombra, che possiamo chiamare ego, il nostro io inferiore: sono bisogni, paure, ansie, identificazioni con percezioni quasi sempre fallaci.
Non possiamo sfuggire a questa condizione, siamo fatti di materia ed è la materia che crea la tenebra; la dualità luce-ombra è la base da cui ognuno di noi deve partire per fare il proprio cammino sulla Terra. Siamo in un corpo fisico, materico, quindi la sofferenza è il nostro “marchio di fabbrica”: è impossibile non provare rabbia, paura, solitudine.
Questo è il mondo della separazione e questi sono i suoi attributi.
Qual è il senso della vita qui?
Il compito a cui siamo chiamati, suggerito dalla nostra condizione di dualità luce-tenebra, è proprio quello di prendere la luce della nostra divinità, e con questa luce, con il sole che abbiamo nel cuore (il cuore è l’organo di centro, da sempre legato alle forze solari, è il chakra verde, colore nato dalla fusione di blu, tenebra, e giallo, luce), fare chiarezza sulle nostre oscurità in modo che ciò che non si vede nell’oscurità e che fa paura venga illuminato e “visto”.
Perché non lo facciamo? Perché soffriamo così tanto? Perché preferiamo annaspare nel buio di relazioni fatte di rabbia, odio, separazione?
Perché ci identifichiamo con la tenebra, col nostro corpo fisico, il sé inferiore. Non cerchiamo la luce che abbiamo dentro perché siamo convinti di essere questo corpo fisico. Non cerchiamo la luce in quanto non siamo consapevoli di averla dentro, a potata di mano: ci siamo identificati completamente con l’ombra; siamo convinti di essere la tenebra.
La prima cosa importante da fare quando ci imbarchiamo in un volontario processo di risveglio, è prendere la luce che abbiamo dentro, come se fosse un faro, un raggio potente di chiarezza e gettare luce sulla nostra tenebra, guardarla.
Questo momento dell’anno carico di energia è proficuo: stiamo passando dalla luce dell’estate al buio dell’inverno. In questo passaggio ci vengono dati i colori dell’autunno: la natura si copre di colori caldi e luminosi, proprio per farci capire che non dobbiamo accettare di stare nella tenebra, ma dobbiamo prendere la luce che abbiamo e andare incontro all’inverno buio, con un faro che illumina l’ombra dell’ego e la fa scomparire.
L’inverno è un momento molto intimo, di rivolgimento verso l’interno per portare calore e la certezza che siamo in grado di migliorare il nostro sentire, possiamo renderlo più chiaro e leggero.
Non molte persone vogliono guardare questo: preferiscono restare nella loro realtà fisica e barcamenarsi in questa ombra, prendere piccoli bagliori di luce pensando che siano l’unica concessione che la vita fa, piccoli momenti di pseudo-felicità che sono concessi. Il resto sembra essere una lotta continua.
E lo è, fintanto che non ci rendiamo conto che abbiamo la luce al nostro interno, che è dentro di noi, e sta lì, poco lontana dalle tenebre, in attesa di essere accesa. Come nel girone dell’Inferno di Dante, siamo incapaci di vedere la luce, perché la tenebra è tutto ciò che pensiamo di essere.
Il processo di fare luce sulle nostre parti ombra è sicuramente doloroso. Fa male illuminare le parti di noi che non sapevamo neanche di avere e che ci causano disagio. Ma è l’unico modo per compiere la nostra missione fino in fondo. Ci vuole coraggio.
In genere questo coraggio è comune nelle donne, meno negli uomini. Molti uomini preferiscono ignorare i loro tratti oscuri e trascorrono la vita a commettere sempre gli stessi errori. E’ davvero un peccato. Moltissimi uomini si sono talmente calati nella materia, hanno dato alla materia un’importanza così esclusiva – basta pensare alla scienza deterministica degli ultimi 200 anni e alla grande energia usata per produrre opere fisiche – che la densità dei loro pensieri è quasi granitica.
Il Cristo è venuto proprio per questo: per sciogliere questa densità e riportarci a delle leggerezze sempre più alte, quando saremo soltanto amore e luce. E diventeremo la Gerarchia Spirituale, insieme agli Angeli, Arcangeli e agli altri Esseri, che avrà conquistato l’Amore vero: amare per libertà e non per necessità.