Paesaggi interiori – incontro di pittura per il Natale nel solstizio d’inverno – 21 dicembre 2022
22 Dicembre 2022Col Cuore in mano – Laboratorio di modellaggio con la creta – 5 e 26 feb 2023
21 Gennaio 2023LE TREDICI NOTTI SANTE
Sono 13 notti in cui c’è una situazione particolare del corpo eterico dell’uomo; perché noi ogni notte abbiamo l’esperienza del mondo spirituale pero’ non ce lo ricordiamo, il corpo eterico e’ troppo risonante delle impressioni del giorno e quindi è difficile che riesca a raccogliere il messaggio della notte, nel momento in cui c’è il sonno profondo senza sogni.
Ora, in queste tredici notti, c’è la possibilità per il corpo eterico di una risonanza verso il mondo spirituale dove veramente si trova l’Io, per ricevere qualche orientamento, qualche intuizione, qualche direzione. Il periodo e’ piuttosto particolare perché ci sono diverse condizioni cosmiche, diverse condizioni particolari della terra che rispondono a un momento delicatissimo del cosmo; nel solstizio d’inverno il respiro della terra raggiunge il massimo della interiorità, si concentra verso il centro e quindi c’è un momento di stasi prima della ripresa della espirazione che raggiunge il massimo nel solstizio d’estate.
Allora in quella sospensione, in quel momento – che del resto basta non esser troppo presi dalle feste esteriori del Natale per accorgersene perché c’è veramente un momento di grande calma anche nella natura, l’eco “pace in terra” – viviamo un’occasione grandiosa, per cui se uno di noi riesce a entrare nel sonno con una certa apertura può veramente sentire questo dono e giovarsene.
Si potrebbe dire molto dal punto di vista della significazione cosmica di questo, ma è sufficiente richiamare la condizione dell’anima a questo momento particolare del passaggio dal trattenimento massimo del respiro all’inizio di una nuova respirazione della terra che comincerà a esprimersi con la primavera.
La corrente eterica che unisce la testa con il cuore e poi con il centro della volontà nel plesso solare può essere messa in relazione con la possibilità spirituale che in queste notti sante si ha di avere un contatto con il mondo spirituale.
In queste notti noi abbiamo una maggiore mobilità, una maggiore disponibilità del corpo eterico in rapporto alle esperienze della notte. Ogni notte noi abbiamo un rapporto purissimo col mondo spirituale, in quel periodo in cui non abbiamo assolutamente sogni, ossia una ora e mezza o due, dopo cominciano i sogni; il vero riposo avviene in quelle due ore, in cui noi siamo veramente nel Mondo Spirituale. ln quel periodo questo contatto subisce tutte le conseguenze dei contenuti della giornata: chi ha, fa un lavoro interiore, ha la possibilità di sentire con grande intensità e anche con dolore il risultato di questo confronto della propria anima col Mondo Spirituale (questo poi sarà rivissuto dopo la morte).
Ora capita che degli esseri poco evoluti abbiano per esempio dei sogni bellissimi, mentre degli esseri che fanno un lavoro spirituale veramente serio abbiano dei sogni terribili. E quindi quasi sembra che essi siano colpevoli e quegli altri no, invece è il contrario.
Non ci dobbiamo mai spaventare se abbiamo dei sogni terribili, è un buon segno, è segno che meritiamo di capire in quale zona ci muoviamo e a quali forze dobbiamo attingere in noi per affrontare certi ostacoli che si presentano sotto forma di sogno, ma a cui abbiamo attinto nel puro Mondo Spirituale, all’Io Superiore.
Ora in queste 13 notti però c’è una specie di tregua per tutta l’umanità, questo è veramente un dono del Cristo, si può dire la strenna della befana.
Se l’umanità potesse in questi giorni seguire il Natale con sincerità e non ridurlo a una specie di festa di famiglia con bei pranzi e poi scambi di doni e basta, ma riuscisse a sentire il Natale come quello che è, capirebbe..
Fare silenzio in sé, calma, per far risonare il momento del Natale.
Allora avviene che durante la notte noi possiamo avere aiuti nel senso che la visione del sogno riflette con una certa immediatezza, con una certa fedeltà il contenuto spirituale superiore.
E certo, bisogna essere lì sul varco, memori di quello che è il senso potente del Natale.
Il solstizio di inverno è un momento di pace universale anche astronomicamente, è un momento di stasi della natura in cui tutto sembra essersi fermato e che debba nascere qualcosa di grandioso.
E nasce ogni volta, bisogna accorgersene.
(liberamente adattato da un’intervista a Massimo Scaligero)