La materia vive in un campo di possibilità

🌌 Materia, colore, coscienza quantica

La fisica quantistica ci mostra che la materia non è una struttura rigida, ma un insieme di potenzialità.
Ogni particella esiste in molti stati possibili fino a quando non viene osservata.
È solo nel momento in cui la coscienza la guarda che una di queste possibilità si manifesta come realtà.

Questo significa che tutto ciò che vediamo non è qualcosa di fisso, ma il risultato di una relazione viva tra l’osservatore e ciò che viene osservato.
La realtà è un evento che nasce dallo sguardo, non un oggetto separato da noi.

“Un Corso in Miracoli” esprime la stessa verità con un linguaggio spirituale: il mondo che percepiamo non è indipendente da noi, ma è il riflesso del pensiero che lo genera.
Il pensiero dell’ego crea separazione, paura, conflitto.
Il pensiero dello Spirito crea pace, unità e amore.

Come nella fisica quantistica, anche nel Corso la realtà si “collassa” — prende forma — nel momento in cui scegliamo con quale mente guardare.
Non è la materia a determinare la coscienza: è la coscienza a dare forma alla materia.
Ogni istante diventa così un atto creativo, in cui il nostro sguardo unisce il visibile e l’invisibile.

🎨 L’arte terapia del colore come campo vivente

Nel lavoro pittorico, questi principi diventano esperienza diretta.
Quando una persona entra in contatto con il colore, entra nello stesso campo di possibilità di cui parla la fisica quantistica: uno spazio dove tutto è in potenza, ma nulla è ancora definito.

Il colore, prima di essere materia, è vibrazione.
Non può essere controllato, solo accompagnato.

Appena cerchiamo di dominarlo, si chiude.
Quando invece ci affidiamo — nel ritmo lento del pennello, nel respiro, nell’ascolto — il colore inizia a mostrare qualcosa di noi che non sapevamo di sapere.

Ogni incontro pittorico diventa allora un processo di rivelazione: la coscienza che osserva e la materia che risponde.
Nel punto in cui non cerchiamo più di “fare bene”, ma solo di “esserci”, avviene una trasformazione.
È lo stesso principio del miracolo: una forma nuova che nasce dal lasciare spazio allo Spirito.

Nel mio lavoro di arte terapia del colore, questo spazio è sacro.
Non cerchiamo un risultato estetico, ma un’esperienza di presenza.
È un modo per ricordare che ogni gesto crea realtà, che ogni sguardo ha potere, e che la luce che cercavamo fuori è già dentro il colore stesso.

La materia vive in un campo di possibilità.
Il miracolo è scegliere con quale sguardo darle forma.

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Vittime o creatori? – Primo incontro: Paura e coraggio