Il potere del perdono: cambiare visione, cambiare vita

QUANDO L’AMORE DISSOLVE L’INGANNO DEL DOLORE

“Nulla di reale può essere minacciato. Nulla di irreale esiste. In questo si trova la pace di Dio.”
Così inizia Un Corso in Miracoli, offrendoci una chiave per rivoluzionare completamente la nostra visione del mondo.

In un tempo in cui la sofferenza viene spesso data per inevitabile — anzi, per reale — il Corso ci invita a guardare con occhi nuovi: quelli dello Spirito. E lo fa attraverso uno strumento tanto disarmante quanto potente: il perdono.
Ma attenzione. Il perdono di cui parliamo non è morale, né psicologico.
Non è dire “Hai sbagliato ma ti perdono lo stesso”.
Non è nemmeno “facciamo pace” per sentirci più buoni.

Il perdono, in questa prospettiva, è la facoltà interiore di sciogliere l’illusione.
Di riconoscere che il mondo che vediamo è una proiezione dei nostri pensieri di separazione, paura e attacco.
E che ciò che sembra farci soffrire là fuori, in realtà proviene da una visione distorta che parte da dentro.

LA VITA COME UNO SPECCHIO. E NOI, INCONSAPEVOLI REGISTI. 

Tutto ciò che viviamo — relazioni difficili, eventi dolorosi, insoddisfazione — è il frutto di uno script inconscio che abbiamo scritto nel tempo, alimentato da credenze antiche:

“Non sono abbastanza.
Devo difendermi.
L’amore fa male.
La felicità è pericolosa.”

Così proiettiamo all’esterno una realtà che conferma ciò che crediamo.
E poi ne soffriamo, e ci identifichiamo con la sofferenza.

IL PERDONO COME CAMBIO DI PROIETTORE

Un Corso in Miracoli ci insegna che perdonare è smettere di credere alla nostra versione dei fatti.
È avere il coraggio di dire: “Non è successo quello che credo. Ho creato io il mondo che vedo. Forse il dolore è solo una mia richiesta d’amore mal compresa.”
E così facendo, lo scenario cambia.
Perché è la visione che crea l’esperienza.
Non il contrario.

IL COLORE E’ UNA VIA DI PERDONO

Nel mio lavoro come arte terapeuta del colore, ho imparato che i colori non giudicano.
Non fanno domande. Non ci mettono alla prova.
Ci accolgono. E ci mostrano, in silenzio, ciò che abbiamo creduto.
Il blu ci riporta alle profondità dell’anima.
Il rosso ci svela le nostre paure sul potere.
Il giallo illumina il pensiero, dissolve la confusione e ci aiuta a vedere con chiarezza.
Il verde apre il varco alla trasformazione.
Quando iniziamo a dipingere da dentro, qualcosa accade.
Le immagini che sorgono non sono più difese… ma rivelazioni.
Il colore, in questo senso, diventa un assistente Cristico: ci aiuta a dialogare con la parte più vera di noi, quella che non accusa, non condanna e non ha bisogno di aver ragione.
Ma solo di ricordare Chi siamo davvero.

UNA NUOVA VISIONE E’ POSSIBILE

Il perdono, quindi, non cambia il passato. Cambia chi lo guarda.
E quando cambiamo sguardo, cambia anche il presente… e ciò che possiamo creare per il futuro.
Perdonare, allora, è un atto creativo. Come dipingere una nuova scena.
Non per coprire il dolore, ma per lasciarlo andare.
Lì, tra un gesto di colore e un silenzio dell’anima, nasce la gioia, la fiducia.
Il senso di chi siamo e di dove andiamo.

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Io non sono un corpo, io sono libero