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29 Ottobre 2021In arte terapia, l’azione di dipingere aiuta a restare nel presente, a calmare il costante chiaccherìo interiore. Perché la presenza fa bene?
Perché, aldilà dei pensieri, esiste una zona di calma profonda che è il nostro vero essere. Da lì sbocciano i pensieri più creativi e le risposte più “giuste” per vivere sereni. Non c’è bisogno di fare nulla, ci vuole soltanto un po’ di allenamento all’inizio. Con la pratica diventa sempre più frequente sentire la presenza in ogni cosa che fate.
Il colore, con la forza che gli viene dal mondo Spirituale, permette questo processo di risveglio.
“Ti spiego la stessa cosa da un altro punto di vista.” Sanjai attese qualche istante per avere la mia piena attenzione. “Come una pellicola cinematografica mostra velocemente le singole scene di un film, così il tempo che viviamo è formato da singoli istanti che scorrono uno dietro l’altro nel presente. Molti attimi creano il film che noi chiamiamo vita. Dare un senso a questi attimi è dare un senso al film della nostra vita. Sii centrato in ogni istante. E’ tutto qui.”
Ci spostammo nuovamente in salotto. “Mentre la mia mente rifletteva sulla sua ultima frase…”
Mi interruppe: “Sii testimone di ciò che avviene”.
Mi offrì nuovamente del tè, diverso da quello precedente, più speziato. Bevemmo con calma e in silenzio. Guardò nuovamente il dipinto che stava creando. Lo osservava con cura e dedizione, e rimasi a fissarlo mentre stavo ancora pensando alle sue parole.
“Se decidi di realizzare un quadro, una pittura, ti concentri su cosa vorresti dipingere, che colori utilizzare, il tipo di tela, la grandezza dei pennelli, il tocco che vuoi dare. Giusto, Kripala?”
“Sì, certamente.”
Si avvicinò al quadro. “Quando sei centrato nel realizzare il dipinto, qualsiasi altra distrazione, che provenga dal passato o dal futuro, non arriva a te. Tu in quel momento sei il quadro che vuoi realizzare, la tua energia è lì.” Rimase in silenzio continuando a osservare la sua creazione, poi si allontanò. “Vieni qui, prendi il mio posto. Continua tu a dipingere.”
Sbalordito dalla richiesta, gli risposi: “Non ne sono capace, non vorrei rovinare quello che hai iniziato.”
“Per prima cosa impara a utilizzare bene le parole. ‘Non ne sono capace’: trasformalo in ‘ci provo’.”
“E’ vero. Mi è stato spiegato. Ci sto lavorando.”
“Bene! Ora mettiti a dipingere.”
Mentre ‘provavo’ a dare delicate pennellate al fiore che aveva iniziato lui, la mia mente vacillava, titubante. Ero perplesso, non avendo dimestichezza nel dipingere. Non sapevo quale risultato avrei portato a termine.
Improvvisamente Sanjai si avvicinò a me. “Stai assaporando questo momento?” mi sussurrò all’orecchio. “Lo stai vivendo come se fosse il più importante? Oppure stai sprecando il tuo tempo prezioso con altri pensieri?”
Mi fermai. “Stavo pensando se riuscirò a disegnare un bel fiore”, dissi. “Ho dei dubbi.”
“Resta qui!” esclamò. “Il tuo lavoro è solo dipingere, lascia perdere il risultato. Non allontanarti. Stai pensando al futuro, invece devi portare la mente qui, al quadro, al dipinto che stai realizzando, al fiore che stai osservando. E’ tutto di fronte a te. Sii consapevole! Il risultato dipende da ciò che sei ora.”
Ripresi a dipingere con più serenità, cercando di essere più consapevole di ciò che stavo realizzando. Cominciando a capire, mi sentii sereno. Non mi preoccupavo dell’esito, ero soltanto felice di dipingere liberamente, grato per questa opportunità.
“Entra nel quadro, entra nel fiore. Vivilo”, continuò Sanjai. “Fai la stessa cosa anche della tua esistenza. Spremi al massimo la tua vita. Non perdere nessuna goccia del tuo tempo. Assapora ogni istante. Non occupare il presente con pensieri del passato o del futuro. Non è il loro posto. Lasciali al loro tempo. Dai a questo istante la massima importanza, poiché è solo adesso che la vita si compie.”
(Corrado Debiasi – Il monaco che amava i gatti)